Lunedì 21 Dicembre 2020

La settimana si apre con una giornata caratterizzata da un moderato maltempo sui settori ionici.

Avremo ancora delle piogge residue al mattino, con al più dei rovesci a ridosso soprattutto dei versanti ionici settentrionali; quindi crotonese e alto ionio cosentino, e annesse aree apresilane.

Possibili piogge potranno affacciarsi anche sui rilievi ionici delle Serre.

Migliora nel pomeriggio, con un graduale miglioramento generale delle condizioni.

Le temperature si prevedono in rialzo, soprattutto nei valori massimi che potranno superare i 16°C.

I venti si prevedono deboli o a tratti moderati, e soffieranno da Grecale.

 

 

Inverno 2020/2021 – Proiezioni by accuweather.com

“buon primo dicembre”.

Oggi infatti, inizia l’inverno meteorologico.

Riponiamo in cantina il mese di Novembre ed inizia l’ultimo mese dell’anno. Con il primo giorno di Dicembre inizia l’inverno meteorologico ed archiviamo quindi l’autunno.

In meteorologia le stagioni hanno una diversa ripartizione che non tiene conto ne di solstizi ne di equinozi; si parla quindi di stagioni meteorologiche:

Inverno meteorologico va dal 1 Dicembre al 28 Febbraio

Oggi proviamo, con le dovute precauzioni a fare una analisi su come potrà essere l’inverno 2020/21

é una proiezione, una possibile traiettoria individuata del prossimo inverno, che però è soggetta a tante oscillazioni e pertanto va presa con le dovute cautele, quale prima indicazione di cosa ci potremmo aspettare nei prossimi mesi.

Per prima cosa dobbiamo come sempre precisare che le previsioni del tempo hanno una validità massima di pochi giorni (non ci stancheremo mai di ripeterlo) quindi oltre questa soglia è possibile solo stilare delle proiezioni con una percentuale di errore abbastanza alta, facendo dunque riferimento ad alcuni parametri come l’estensione della calotta polare, la NINA ecc…

Proprio quest’ultima cioè la NINA, sarà la chiave di lettura della prossima stagione.

[La Niña è un fenomeno accoppiato oceano-atmosfera che è la controparte più fredda di El Niño. Il nome La Niña deriva dallo spagnolo , che significa “la bambina”, per analogia con El Niño che significa “il ragazzino”]

L’attesa è finita: le indicazioni di #AccuWeather per l’Italia sono diverse rispetto al precedente inverno.

Anche il consorzio #LAMMA osserva un inverno più regolare rispetto a quello appena trascorso, anche se nel complesso risulterà leggermente mite.

Dando un occhiata alla nostra Calabria possiamo intuire che:

Il mese di Dicembre sarà probabilmente quello più freddo, con frequenti perturbazioni atlantiche anche di matrice artico-marittima. Nevicate sulla Sila, Pollino, Serre ed Aspromonte a quote di media montagna, sopra i 1200mt

Gennaio sarà un mese complessivamente mite e secco, anche se non mancheranno piogge e nevicate.

Il mese di Febbraio dovrebbe essere quello buono per vedere la neve a quote basse (anche Catanzaro e Cosenza) anche se resta ancora una parziale incognita, con i dati attuali potrebbe rivelarsi mediamente freddo e leggermente secco.

 

Fonti:

“https://www.accuweather.com/en/winter-weather/accuweathers-2020-2021-europe-winter-forecast/834961”

“http://www.lamma.rete.toscana.it/news/la-nina-e-linverno-che-verra”

Ass.Meteopresila

 

Sabato 15 Agosto 2020

L’alta pressione riprende ormai stabilmente il suo dominio sulla Calabria, garantendo cieli generalmente poco nuvolosi.

Questa giornata di ferragosto si prevede serena su tutta la regione .

Qualche copertura non si esclude lungo i versanti tirrenici al mattina ma saranno di passaggio; i cieli saranno sereni sul resto della regione.

Qualche addensamento potrebbe formarsi nel pomeriggio sui rilievi interni, ma non si prevedono fenomeni associati.

Le temperature si prevedono in rialzo, massime sui 34-36°C.

I venti soffieranno in modo moderato, a tratti più intensi su catanzarese.

Maggio in terza fase, si ritorna a temperature più normali.

Ultime ore di caldo Africano.

Siamo in fase di cambiamento anche da un punto di vista meteo; già in queste ore il cambio della circolazione inizia a portare ad un calo delle temperature sulla Calabria.

L’anticiclone africano, che ci ha ingabbiato dentro ad una bolla di caldo intenso, nei prossimi giorni tenderà a spostarsi sempre più verso Oriente, e al suo posto si sta avvicinando  una depressione proveniente da ovest (vedi immagine di copertina).

Si conclude quindi con oggi questa fase dal sapore africano con qualche record di caldo battuto in Sicilia; e pare che almeno fino a fine mese l’anticiclone africano non dovrebbe più farci visita.

Fig. 1 – Temperature in quota (1500m circa) – tramite questa Mappa possiamo vedere la “bolla di calore” rappresentata in rosso, allontanarsi verso Est, mentre aria più fresca (in giallo) si avvicina da Ovest. Credit by meteogiornale – GFS

 

Nelle prossime ore si andrà a ribaltare la situazione nel Mediterraneo, la bassa pressione sopracitata favorirà la formazione di piogge sparse sulla Penisola oltre che ad un netto calo delle temperature (al sud avremo circa 10 gradi in meno).

Fig.2 – Andamento delle temperature previste per i prossimi giorni. – possiamo notare (evidenziato dalla grafica) il calo delle temperature previste, e la possibilità di piogge tra il 20 e il 21 maggio.

Osservando la Fig.2, si può vedere graficamente che da una temperature in quota di +22°C a 850 hPa (1500mt circa) delle ore centrali di oggi; si va a scendere fino ad una temperatura della massa d’aria di +9°C per mercoledì mattina.

Il caldo-umido accumulatosi in questi giorni nei bassi strati inoltre, fungerà da benzina per l’instabilità che, tra mercoledì e giovedì, potrebbe anche sfociare in fenomeni temporaleschi violenti in alcune aree della nostra regione.

Analizzeremo in seguito le aree che potrebbero essere interessate.

Inizia intanto il calo termico e il totale ricambio d’aria.

IL FENOMENO DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO NELLA REGIONE CALABRIA

1.     Il rischio idrogeologico

Il termine dissesto idrogeologico viene utilizzato per indicare tutti i danni – reali o potenziali – e i fenomeni il cui innesco, caratteristiche e dinamica, sono condizionati prevalentemente dall’elemento “acqua”, dalle caratteristiche di rocce e terreni, nonché dalla morfologia del paesaggio: in modo più generico, quindi, dalla “storia geologica” di una determinata area.

Le manifestazioni più tipiche di fenomeni idrogeologici sono frane, alluvioni, erosioni costiere, subsidenze e valanghe (http://www.protezionecivilecalabria.it/).

In Calabria il dissesto idrogeologico è diffuso in modo capillare e rappresenta una problematica di notevole importanza. Tra i fattori naturali che predispongono il nostro territorio ai dissesti idrogeologici rientra la sua conformazione geologica e geomorfologica, caratterizzata da un’orografia (distribuzione dei rilievi montuosi) complessa e bacini idrografici generalmente di piccole dimensioni, che sono quindi caratterizzati da tempi di risposta alle precipitazioni estremamente rapidi. Il tempo che intercorre tra l’inizio della precipitazione piovosa e il manifestarsi della piena nel corso d’acqua può essere dunque molto breve. Eventi meteorologici intensi, combinati con queste caratteristiche del territorio, possono dare luogo dunque a fenomeni alluvionali violenti caratterizzati da cinematiche anche molto rapide.

Il rischio idrogeologico è inoltre fortemente condizionato anche dall’azione dell’uomo.

La densità della popolazione presente su aree a rischio idrogeologico, l’abusivismo edilizio, l’abbandono dei terreni montani, gli incendi, la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua aggravano il dissesto e mettono ulteriormente in evidenza la fragilità del territorio calabrese aumentando l’esposizione ai fenomeni e quindi il rischio stesso.

La frequenza di episodi di dissesto idrogeologico, che hanno spesso causato la perdita di vite umane e ingenti danni ai beni impongono una politica di previsione e prevenzione non più incentrata sulla riparazione dei danni e sull’erogazione di provvidenze, ma sull’individuazione delle condizioni di rischio e sull’adozione di interventi per la sua riduzione (http://www.protezionecivilecalabria.it/).

 

2.     Dissesto da frana nella Regione Calabria:

Come menzionato nel paragrafo precedente, una delle problematiche principali della Regione Calabria è sicuramente correlata al rischio idrogeologico e in particolar modo al rischio frana.

Da alcune indagini eseguite per l’elaborazione del Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.), si evidenzia con chiarezza che i territori già interessati da fenomeni di dissesto idrogeologico negli anni ’50, sono stati urbanizzati e profondamente modificati sia attraverso l’attività di Pianificazione urbana sia con l’intervento non autorizzato di privati; nello specifico, a partire dagli anni ’70, si è assistito ad un progressivo degrado del territorio di questa Regione e il dissesto idrogeologico costituisce l’effetto più evidente di tale processo (Pellegrino e Borrelli, 2005).[1]

[1]  <<Analisi del dissesto frana in Calabria>>; Pellegrino Annamaria e Borrelli Sergio, 2005.

 

Fig.1: Dati sui centri abitati instabili in Calabria dal 1907 al 1999 (Pellegrino e Borrelli, 2005).

 

La Regione Calabria si è avvalsa dell’Autorità di Bacino Regionale (ABR) per la realizzazione del progetto IFFI, ossia l’inventario informatizzato dei fenomeni franosi.

I dati statistici riportati dal suddetto progetto, benché eterogenei e differenziati a causa della diversità delle fonti di informazione, evidenziano non solo l’elevato numero di siti sui quali incombe pericolo di frana, ma anche il perdurare sul territorio di una situazione emergenziale, che è fonte di notevole dispendio delle risorse finanziarie.

L’analisi complessiva di circa 9000 frane, censite su circa il 40% del territorio regionale (6032 km²), ha permesso di individuare le tipologie di movimento predominante, ascrivibili principalmente a scorrimenti e a movimenti complessi; secondariamente, anche ad “aree soggette a frane superficiali diffuse”.

Relativamente ai movimenti complessi, la Calabria può vantare un primato su scala nazionale, sia in termini di estensione che di numero per le peculiari condizioni geologiche del territorio (Pellegrino e Borrelli, 2005).

 

Fig. 2: Esempio di uno stralcio della “Carta inventario dei centri abitati instabili”- P.A.I. Regione Calabria.

 

In figura 2 è stato riportato un esempio di cartografazione e classificazione dei fenomeni franosi, a cura dell’Autorità di Bacino della Regione Calabria nell’Ambito del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (D.L. 180/98).

In conclusione, in questo articolo è stato fatto un breve excursus inerente al rischio idrogeologico e, in particolare, al rischio frana, contestualizzato al nostro territorio regionale; inoltre, sono stati fatti dei cenni su alcune tipologie di movimenti franosi (nelle righe precedenti si è parlato di scorrimenti e movimenti franosi complessi), i quali verranno trattati ed esplicati con un grado di dettaglio maggiore nel prossimo articolo.

 

Intervento realizzato da

Dott. Geol. Matteo Montesani

Colpo di coda invernale. Torna il freddo e arriva il maltempo

Prime analisi sulla nuova settimana, forse la più movimentata da dicembre ad oggi.

Sul bordo dell’anticiclone che punta sulla penisola Scandinava, scivolerà una massa d’aria molto fredda di matrice artico continentale che in modo retrogrado interesserà buona parte dell’Europa.

Il centro-nord Italia avrà a che fare con temperature molto basse che garantiranno gelate e nevicate a quote bassissime.
Il sud Italia resterà ai margini ma avrà la sua dose di freddo, neve e pioggia.

Il freddo sarà più intenso sulla Calabria settentrionale dove le nevicate potrebbero scendere abbastanza di altitudine; Calabria centrale e meridionale più ai margini.

Figura 1 – Rappresentazione dell’arai fredda in arrivo, periodo tra oggi 21 Marzo e Mercoledì 25 Marzo. Credit GFS by Meteociel.fr

Si parte domani:

DOMENICA. Una blanda depressione afro-mediterranea spingerà correnti umide di scirocco, tanta nuvolosità, venti da sud-est moderati ma deboli piogge più probabili al pomeriggio specie su bassa Calabria e a ridosso dei rilievi.

LUNEDÌ. La depressione sarà ancora attiva seppur in allontanamento verso levante ma determinerà ancora instabilità sull’intera regione con pioggia sparsa nuovamente più probabile al pomeriggio e alla sera quando inizierà l’aflusso dell’aria artica con quota neve sulla Sila in lento ma costante calo. Nella notte tra lunedì e martedì non si escludono nevicate fin sui 400-500mt su calabria settentrionale e fin su 800mt su Calabria centrale

MARTEDÌ. Freddo in accentuazione, e precipitazioni specie nella prima metà del giorno con quota neve in leggero calo.

MERCOLEDÌ richiamo mite, con tanto nuovo maltempo e tanta neve sulla Sila con quota neve inizialmente bassa ma in rapido aumento. Possibili forti precipitazioni sulla regione, specie sulle aree ioniche.

Figura 2 – Rappresentazione della distribuzione delle piogge in arrivo, periodo tra oggi 21 Marzo e Mercoledì 25 Marzo. Credit GFS by Meteociel.fr

Ovviamente questa è la previsione in linea di massima. Si tornerà giorno per giorno nei dettagli.

Fig.3 – Andamento temperature e precipitazioni previste

MA Occhio alle sorprese e al maltempo.

Nel frattempo vi invito a STARE A CASA.

Intervento realizzato da Domenico Talarico

Tempesta “Ciara” e record del mondo

Da qualche giorno ormai, la perturbazione denominata Ciara sferra le coste lungo l’Atlantico, con fortissimi venti e temporali che colpiscono tutto l’arco europeo.

I danni sono ingenti in tutto il nord Europa e la perturbazione continua a spostarsi verso sud, dove a breve la coda colpirà anche la nostra penisola.

Ciara presenta delle forti anomalie per la stagione, venti forti e caldi che spingono sulla bolla fredda artica generando correnti molto consistenti.
Proprio questi venti sono i protagonisti di questo breve approfondimento.

Questa volta non parleremo di danni o disagi, bensì di record del mondo!

Da sempre si cerca la rotta perfetta per collegare New York e Londra, due fra i più importanti scali commerciali al mondo.

Dal volo leggendario di Charles Lindbergh in solitaria dalla costa americana fino a Parigi, ad oggi, tutte le compagnie di trasporto aereo hanno incentrato i propri sforzi per ottimizzare il volo riducendo costi e consumi.

Fu proprio Lindbergh a tracciare la prima rotta ideale per questa impresa.

La sua idea fù quella di partire da New York, toccare le coste canadesi sulle terre di Terranova e da li proseguire in linea pendente verso le coste dell’Irlanda prima e inglesi poi, fino alla capitale francese.

L’impresa in solitaria e senza scalo compiuta dall’aviatore di origini svedesi fece la storia nel maggio del 1927,aprendo la via al trasporto transatlantico.

In linea di massima questa tuttora è la rotta ideale per le vie commerciali aeree.

Le rotte sono tracciate in base all’andamento medio delle correnti e rispettano un rigido codice che vincola gli spostamenti, in modo da poter gestire l’enorme traffico aereo quotidiano.
L’arrivo di Ciara ha mandato in confusione il sistema aereo europeo, con oltre 400 voli cancellati, ma qualche impavido pilota ha realizzato l’impresa del secolo.

Il volo della British Airways BA112, effettuato da un aereo Boeing 747, un modello storico dell’aviazione commerciale, ha stabilito l’incredibile record di viaggio, compiendo la traversata atlantica in sole 4 ore e 56 minuti, demolendo il precedente record di 5 ore e 13 minuti. Considerate che il tempo medio di volo previsto tra le due città è di 6 ore e 13 minuti.

Un tempo veramente pazzesco, per ritornare a questi valori dobbiamo pensare al mitico Concorde, aereo capace di viaggiare a velocità doppia rispetto al suono (la cosiddetta Mach 2).

Ma come ha fatto un aereo commerciale ad infrangere un record così?
Entrano in gioco 2 principali fattori:

1 – le correnti a getto = sono enormi e velocissimi flussi d’aria canalizzati che si sviluppano in particolari zone dell’atmosfera, dove si scontrano masse d’aria con significativi gradienti termici orizzontali.
Come possiamo vedere in questa immagine sottostante, una delle correnti a getto più sfruttate passa proprio sul nord America e viene spesso sfruttata nelle rotte commerciali.

La tempesta Ciara ha moltiplicato la forza della corrente a getto, aumentando quindi la spinta ricevuta dall’aereo in fase di volo stazionario

 

 

2 – la conformazione strutturale dell’aereo = il Boeing 747, conosciuto come Jumbo Jet o Regina dei cieli, è un aereo che negli anni ha ottimizzato la sua conformazione, raggiungendo valori prestazionali molto importanti.

 

Sicuramente il sangue freddo del pilota, aiutato da una tecnologia sempre più spinta nei voli, ha contribuito a questo fenomenale record, ma la cosa più interessante è che a bordo i passeggeri si sono accorti di poco o nulla, se non del fatto che le lancette forse andavano troppo velocemente!!!

Tutto merito del sistema di riferimento con cui analizziamo i fatti.

Gli indicatori di bordo infatti hanno registrato per tutta la durata del volo una velocità costante di crociera pari a circa 700 km/h, mentre le torri di controllo a terra hanno rilevato una velocità di 1327 km/h (oltre la velocità del suono, pari circa a 1192 km/h, la famigerata Mach 1).

Se l’aereo avesse viaggiato a quella velocità, molto probabilmente staremmo parlando di un grande disastro in questo momento.

La struttura dell’aereo non è nata per velocità che di solito vengono tenute da veicoli militari o appositamente studiati.

Invece, grazie alle correnti che hanno supportato il volo, l’aeromobile ha potuto affrontare il viaggio nelle condizioni ottimali di volo, ricevendo una grande spinta!!

Pensando ad un altro esempio pratico, gli astronauti a bordo della ISS, la stazione spaziale internazionale, compiono un giro intorno alla terra ogni 90 minuti circa, viaggiando ad un incredibile velocità di 27600 km/h.

Anche se noi viaggiassimo nell’auto più veloce del mondo, rispetto al loro punto di vista (il loro sistema di riferimento) saremmo un piccolo punto fermo sulla Terra.
Dunque per i passeggeri a bordo, il volo è stato un normale scorrere del panorama sottostante (forse con qualche nuvola e qualche fulmine di troppo), mentre magari qualche parente a terra si sarà dovuto svegliare prima per recuperare i propri cari in aeroporto.

In tutto ciò, la natura domina sempre, perfino quando proviamo ad emularla nel gesto più romantico che Madre Natura possa concederci, ossia il volo.

L’ass. Meteopresila

Meteo Epifania

5 e 6 Gennaio in arrivo aria gelida.

 

Una piccola dose dell’aria gelida, riuscirà a raggiungere anche il sud-Italia (tra sabato e domenica), allorquando le temperature scivoleranno nuovamente sottozero (-6/-7°C a 850 hPa) e soffieranno dei venti di tramontana piuttosto intensi.

Entro lunedì, l’aria più mite (raffreddata da quella gelida che avrà raggiunto il meridione), tenderà velocemente ad avanzare, a quel punto, gli effetti saranno da valutare.

Proviamo ora a delineare quegli “effetti da valutare”, descritti in precedenza.

Domani, la tramontana comincerà a soffiare piuttosto intensamente, trasportando la prima quantità di aria gelida che, entro domenica, avrà raggiunto tutto il sud-Italia.

Si tratta di una massa d’aria artica, molto densa, asciutta e dotata di uno spessore piuttosto blando. Ciò favorirà il veloce riversamento della stessa al suolo, con veloce crollo termico e gelate diffuse.

La colonna d’aria sarà quindi piuttosto asciutta, tuttavia passando sulle tiepide acque marine, potrebbe dar luogo a nuvolosità irregolare e annessi, deboli fenomeni lungo le zone esposte a nord (deboli, poiché non avrà il tempo, di organizzare un sistema nuvoloso compatto).

Nel frattempo, correnti miti di natura oceanica, stanno soffiando a largo delle coste tirreniche (laddove si sta formando un buon serbatoio di aria umida), essa tenderà ad incunearsi velocemente al-disotto di quella gelida, causandone quindi un aumento dell’instabilità atmosferica.

(L’aria fredda tenderà a scivolare verso il basso, mentre l’aria più umida per spinta di Archimede proverà a salire (specie in prossimità dei rilievi), dando luogo a qualche nube, localmente anche convettiva).

Siamo tra domenica notte e lunedì allorquando lo scontro tra le due masse d’aria, sarà responsabile di un probabile guasto del tempo, con rovesci che assumeranno carattere nevoso a partire dai 2-300 metri di quota e pronti a interessare, nuovamente i rilievi, specie quelli della Sila, con particolar riferimento alle zone esposte a settentrione.

Visto il quadro piuttosto delicato, vi aggiorneremo, successivamente sugli accumuli nevosi previsti e le aree più interessate con maggiore probabilità.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

A cura di “Umberto Rossini” in collaborazione con “Meteopresila”