RISERVA NATURALE DELLE VALLI CUPE

Una delle più importanti riserve calabresi, viste dall’occhio del geologo.

Da un punto di vista strettamente geologico, la Riserva Naturale delle Valli Cupe è ubicata nella Presila catanzarese, in corrispondenza del settore sud-orientale del Massiccio della Sila; quest’ultimo è delimitato a nord e ad ovest dalla valle del Fiume Crati, a sud dalla stretta di Catanzaro e infine a est dai bacini di Rossano, Cirò e Crotone.

Il massiccio della Sila è un importante elemento di quello che viene definito in letteratura “Arco Calabro Peloritano (ACP)”, il quale è stato interpretato come un frammento di catena alpina, sovrascorso sulla catena appenninico-maghrebide.

L’Arco Calabro Peloritano è stato differenziato in due distinti settori che vengono a contatto lungo un allineamento strutturale, poco a sud di Catanzaro, che da Capo Vaticano, attraverso la valle del Fiume Mesima, si estende fino a Soverato: il settore settentrionale e il settore meridionale dell’ACP.

Il settore settentrionale si estende dal lineamento tettonico di Sangineto fino all’allineamento Capo Vaticano-Soverato mentre il settore meridionale dell’ACP si sviluppa a sud dell’allineamento Capo Vaticano-Soverato fino al lineamento tettonico di Taormina e comprende quindi le Serre, l’Aspromonte ed i Monti Peloritani.

Fig.1: Collocazione dell’Arco Calabro-Peloritano all’interno del Sistema appenninico-maghrebide (Amodio-Morelli et Al., 1976 [1] ).

La matrice geologica che caratterizza la Riserva è contraddistinta da un basamento cristallino, composto da rocce magmatiche intrusive e metamorfiche (graniti, gneiss e scisti biotici); quest’ultimo è quasi sempre interessato da processi di alterazione chimico-fisica che ne indeboliscono la struttura fino a fargli assumere spesso la consistenza di un terreno sabbioso (noto a molti come “sabbione granitico”).

In corrispondenza delle formazioni sedimentarie, affioranti al di sopra del basamento cristallino e caratterizzate essenzialmente da conglomerati ed arenarie, si possono osservare importanti e suggestive forme di erosione, come per l’appunto i “canyon”.

Fig.2: Paragenesi mineralogica del granito.

 

Il termine inglese “Canyon” è sinonimo di “gola”, in termini geomorfologici, semplificando, si tratta di una stretta vallata dai versanti scoscesi e aspri, che si forma a seguito dell’azione erosiva esercitata dai fiumi nel corso del tempo.

Nell’area sono presenti numerosi corsi d’acqua di dimensione differente e con portata molto variabile in funzione della stagione e delle precipitazioni. Si hanno inoltre numerose piccole cascate.

In generale, una cascata si forma a seguito di repentini dislivelli che interessano il letto di fiumi e torrenti, in un contesto morfologico aspro e contraddistinto da pendenze importanti.

Da un punto di vista climatico, possiamo individuare due distinte fasce, suddivise dal fattore altimetrico: a quote superiori agli 800 m s.l.m., abbiamo sostanzialmente un clima di tipo temperato freddo, mentre a quote inferiori agli 800 m s.l.m., il clima assume caratteristiche marcatamente mediterranee.

A queste tipologie di clima, si accompagnano anche microclimi del tutto particolari, testimoniati, all’interno della riserva, dalla presenza di associazioni vegetali peculiari.

Dott. Geol. Matteo Montesani

 

[1] Amodio-Morelli L., Bonardi G., Colonna V., Dietrich D., Giunta G., Ippolito G., Liguori V.,Lorenzoni S., Paglionico A., Perrone V., Piccarreta G., Russo M., Scandone P., Zanettin-Lorenzoni E., Zuppetta A. «L’Arco Calabro Peloritano nell’Orogene Appenninico-Maghrebide.» Memorie della Società Geologica Italiana 17 (1976): 1-60.

ATMOSFERA TERRESTRE ED EFFETTO SERRA

Possiamo definire l’atmosfera terrestre come un insieme di involucri gassosi che riveste il pianeta Terra.

È composta per il 78% da azoto, per il 21% da ossigeno e il restante 1% si divide tra argon, anidride carbonica e tracce di altri elementi.

Può essere suddivisa in più strati di diverso spessore:

  1. La troposfera – È lo strato più basso dell’atmosfera terrestre quello in cui siamo immersi, dove i vari gas hanno la più alta concentrazione. Il suo spessore è di circa 10-15 km a partire dalla crosta terrestre. La troposfera viene riscaldata dal calore proveniente dalla superficie della Terra e la sua temperatura diminuisce salendo verso l’alto. Nella troposfera avvengono i fenomeni atmosferici come il vento, la formazione delle nuvole, le precipitazioni.

 

  1. La stratosfera – In questo strato, che si estende dal limite con la troposfera (che viene definito “tropopausa”) fino a circa 50 km di altezza, i gas sono molto più rarefatti rispetto a quelli della troposfera. La temperatura aumenta sempre con l’altezza, per la presenza, intorno ai 40 km, di uno strato di ozono (O3) che ha delle caratteristiche peculiari che andremo ad illustrare più avanti.

 

  1. La mesosfera – In questo strato, che si estende dal limite con la stratosfera (che viene definito “stratopausa”) fino a 80 Km di quota, la temperatura riprende a diminuire con l’aumentare dell’altezza.  Una caratteristica peculiare della mesosfera, oltre all’estrema rarefazione degli elementi, è che in questo strato hanno origine le “stelle cadenti”, cioè i piccoli frammenti meteorici che bruciano prima di raggiungere la Terra, lasciando scie luminose.

 

  1. La termosfera – In questo strato, che si estende dal limite con la mesosfera (che viene definito “mesopausa”) fino a oltre 500 Km, è presente una zona, detta “ionosfera”, caratterizzata dalla presenza di particelle cariche, che si formano per la scissione degli elementi gassosi da parte dei raggi cosmici provenienti dalle altre stelle e dal Sole. Il fenomeno può essere osservato molto bene dalla terra, soprattutto nelle zone polari, attraverso i famosi fenomeni delle Aurore Boreali (nell’emisfero Boreale, quindi a nord dell’equatore) e delle Aurore Australi (nell’emisfero australe, quindi a sud dell’equatore).

 

  1. L’esosfera – Rappresenta lo strato più esterno dell’atmosfera e si estende dal limite con la termosfera (che viene definito “termopausa”) non avendo un vero limite superiore, in quanto sfuma progressivamente verso lo spazio interplanetario. I pochi elementi gassosi sono molecole leggere come idrogeno e elio presenti in percentuali estremamente basse.

 

Fig. 1 Schema di sintesi relativo alla stratificazione dell’atmosfera terrestre

 

EFFETTO SERRA

Abbiamo sentito parlare centinaia di volte di Effetto Serra, in questo breve articolo cercheremo di comprendere le caratteristiche e l’importanza di questo fenomeno e, soprattutto, come incide sul clima terrestre.

Iniziamo a specificare che, oltre ai costituenti principali dell’atmosfera terrestre dei quali abbiamo parlato nel paragrafo precedente (ossigeno e azoto), l’atmosfera contiene anche i cosiddetti Gas Serra, ovvero l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O).

 

Questi gas possiedono la proprietà fisica di assorbire le radiazioni termiche a onda lunga rilasciate dalla superficie terrestre e di emetterle nuovamente. Parte di queste radiazioni viene riflessa sulla superficie terrestre provocando un aumento della temperatura e una riduzione del raffreddamento attraverso la radiazione di calore.

L’effetto serra naturale rende possibile la vita sulla terra, così come questa si è sviluppata finora.

Senza Gas Serra la temperatura media sulla terra sarebbe di circa -18° C e la vita su di essa si sarebbe sviluppata in modo diverso.

Il problema, come spesso accade, è l’azione dell’uomo, meglio nota come “antropizzazione”; difatti, l’emissione di gas serra da parte dell’uomo, amplifica l’effetto serra naturale.

In particolare, l’equilibrio naturale tra radiazione incidente e radiazione riflessa è alterato dai gas serra prodotti dall’uomo. Dall’inizio dell’industrializzazione le emissioni dei gas che influenzano il clima, come l’anidride carbonica (CO2), il metano (NH4) e il protossido di azoto (N2O), stanno aumentando sensibilmente. Al giorno d’oggi si registra circa il 40% di CO2 in più rispetto all’inizio dell’era industriale. Pertanto la superficie terrestre dall’inizio del 1900 si è riscaldata a livello globale di oltre 1 °C.

 

BUCO DELL’OZONO

L’ozono è una molecola composta da tre atomi di ossigeno (O3) e si trova naturalmente in tracce nell’alta atmosfera (la stratosfera). In particolare, la porzione di stratosfera in questione prende il nome di “ozonosfera” ed è appunto uno strato dell’atmosfera che protegge il nostro pianeta dai raggi solari nocivi.

Iniziamo a chiarire che il “buco” dell’ozono concretamente non è una fessura, è più corretto immaginarlo come un assottigliamento, ovvero una riduzione dello spessore dell’ozonosfera. Questo processo sta avvenendo in maniera sempre più accentuata e la responsabilità di questo processo che possiamo definire distruttivo per il nostro pianeta ce l’ha principalmente l’uomo!

L’attività antropica è difatti la principale causa dell’immissione in atmosfera di grandi quantità di sostanze ricche in elementi alogeni quali cloro, bromo e fluoro, cioè sostanze definite “ozono-distruttive”, i cui rappresentanti sono i famigerati clorofluorocarburi (CFC) e bromofluorocarburi (BFC).

Sono sostanze gassose a base di cloro, fluoro e carbonio, utilizzate nella produzione di schiumogeni, refrigeranti, bombolette spray polistirolo espanso. Se sottoposti all’azione dalla luce solare possono liberare cloro, che reagisce con l’ozono, spezzandone i legami e diminuendone la concentrazione nell’ozonosfera.

 

Dott. Geol. Matteo Montesani

Prima ondata invernale. Rapida analisi della situazione.

Siamo alle porte della prima ondata in stile invernale per questa stagione 2021/2022.

Dal nord Europa, si è distesa verso sud un’area ampia di bassa pressione (o come viene chiamata in gergo, una saccatura), ricca al suo interno di aria fredda di provenienza artica, che andrà a interessare il Mediterraneo e anche la Calabria nelle prossime ore.

Fig.1 – Mappa rappresentante la saccatura (tonalità tra il verde e il blu) che si estende dal Nord Europa fin sul nord Africa. credit modello matematico GFS, rielaborazioni meteogiornale.it

Andiamo rapidamente a capire cosa aspettarci:

A partire dalle prossime ore, la massa d’aria fredda arriverà sul mediterraneo settentrionale passando sulla Francia.

Sul golfo ligure si andrà ad approfondire un’area di bassa pressione “figlia” della saccatura più ampia in arrivo dal nord Europa.

Tale nuova depressione “locale” si nutrirà di queste correnti fredde, andando cosi a sviluppare per poi muoversi verso sud.

Entro la sera di domenica 28 novembre il canale depressionario che guiderà la massa d’aria fredda avrà concluso la fase di approfondimento e di espansione verso sud e completerà di fatto la costruzione della lunga autostrada atmosferica che metterà in comunicazione il circolo polare con la nostra penisola: il tempo sulle nostre regioni sarà così condizionato dall’afflusso della massa d’aria fredda e dalla dinamica a cui andrà incontro una depressione orografica che si formerà sul Golfo Ligure e che si sposterà entro lunedì 29 verso l’Adriatico meridionale (fig. 2) Cit. Andrea Corigliano, Meteorologo.

 

Fig.2 – Mappa rappresentante a sinistra l’ingrandimento sull’Italia dell’area di bassa pressione proveniente dal nor Europa, con la formazione del minimo di bassa pressione sulla Liguria; a Destra la stessa, con rappresentata la massa d’aria fredda a circa 1400m, in arrivo sul mediterraneo e pilotata dal minimo sopra citato . . credit modello matematico GFS, rielaborazioni meteogiornale.it

 

Questa dinamica porterà la massa d’aria fredda a raggiungere la Calabria a partire dalla sera di domenica 28, per raggiungere l’apice nella serata di lunedì 29, con piogge e locali temporali sulla Calabria tirrenica, e non ultima, con nevicate sui rilievi oltre i 1000m circa, potenzialmente anche di notevole entità.

Fig.3 – Mappa delle masse d’aria a 850hpa (circa 1400m), personalizzata per segnare le correnti in arrivo sulla Calabria per lunedì 29 a sera. credit modello matematico GFS, rielaborazioni meteogiornale.it.

Soffermandoci su Lunedì 29 in particolare, l’aria fredda e instabile apporterà un clima particolarmente freddo per il periodo (considerando l’ultimo decennio, possiamo considerare queste irruzioni fredde come di notevole entità), mandandoci sotto media di circa 4°C, i quali si faranno sentire sulle quote medio alte, in cui la neve potrà avere vita più facile per depositarsi al suolo.

Al livello precipitativo, le aree colpite maggiormente saranno quelle tirreniche, le più esposte ai venti occidentali che si muoveranno in questa occasione; mentre i versati ionici rimarranno più protetti dai rilievi centrali, e subiranno meno.

Fig.4 – Mappa delle piogge previste – accumulo 24 ore per Lunedì 29/11/2021 – Da questa mappa possiamo osservare quali aree potranno essere soggette a precipitazioni. L’accumulo è segnato in base al colore in riferimento in scala – credit by MC-EMM2 wrf – meteoincalabria.it

Nel cosentino in particolare si potranno avere anche fenomeni localmente intensi per i quali si raccomanda attenzione.

Attendiamo i prossimi aggiornamenti per comprendere maggiori dettagli; quello che possiamo dire a conclusione di questo intervento ora, è che l’avvio di questa parentesi invernale è ormai indirizzata, e il peggioramento lo si attende a partire da domenica pomeriggio.

Ciò che andrà ad essere monitorato, saranno le aree dove le piogge potranno colpire maggiormente sul cosentino, (ricordiamo che c’è in atto già ora una allerta Rossa per il maltempo) e la quote neve, soggetta fortemente all’intensità delle precipitazioni.

Ass. Meteopresila.

 

 

Maltempo, occhio al Ciclone.

Una nuova ondata ti maltempo minaccia la Calabria, attenzione tra Domenica e Martedì.

Aggiornamento ore 13.00

Da stasera:  FASE DI INTENSO E PERSISTENTE MALTEMPO SULL’AREA IONICA CON ALTA PROBABILITÀ DI PIOGGE ESTREME.
Sullo stretto di Sicilia sta in queste ore sta prendendo forma la circolazione ciclonica che dalla seconda parte della giornata odierna inizierà a interessare le nostra Calabria portando già entro domani sera (lunedì 25) una fase di forte maltempo soprattutto sul settore ionico Calabrese.

Mappa delle piogge previste – accumulo 6 ore – Da questa mappa possiamo osservare quali aree potranno essere soggette a forti precipitazioni nel corso della giornata (Mattino – pomeriggio – sera). L’accumulo è segnato in base al colore in riferimento in scala – credit by MC-EMM2 wrf – meteoincalabria.it

Il carburante, infatti, non manca nel momento in cui la depressione richiama davanti a sé correnti sciroccali che si umidificano scorrendo al di sopra di una superficie marina ancora calda (circa 24 gradi).
Lo spostamento del minimo  sarà molto lento e impiegherà circa 48 ore per passare dallo Stretto di Sicilia al settore meridionale del Mare Ionio.
🔴 In 48 ore potrebbero cadere e totalizzare anche oltre 200 mm su tutta la fascia che dal catanese arriva fino al cosentino ionico: ciò significa che, puntualmente, la cumulata può anche superare i 300 mm secondo i calcoli probabilistici.
Attenzione ⚠ alle mareggiate

Intervento a cura di Francesco Benevento e Stazione meteo Sant’Elia.

______ Intervento del 22/10/2021 ore 18:00 _______________

In queste ore, sull’Europa si sta sviluppando a dinamica atmosferica che, probabilmente, produrrà un’ondata di maltempo intensa per la Calabria; e coinvolgerà i giorni tra Sabato 23 sera e martedì 26 .

Già nei diversi servizi meteo si sente parlare da giorni di quest’ondata di maltempo, ma preferiamo andare per gradi, cercando di capire cosa aspettarci e in quali termini.

Considerando soprattutto, l’incertezza ancora ben presente su come evolverà nel dettaglio la traiettoria del ciclone previsto.

Partendo proprio dalla Dinamica che darà origine al maltempo, possiamo dire:

 

Un flusso d’aria fresca (mossa dall’alta pressione in movimento sull’Europa), passando su Francia e Spagna sta scendendo verso sud, spingendosi praticamente sul Marocco (di contro stiamo avendo correnti calde in risalita dal nord Africa responsabili delle temperature primaverili in questa giornata di venerdì 22).

Ciò andrà ad attivare instabilità nell’area occidentale del mediterraneo, insieme alla formazione di un’area di bassa pressione sul Nord Africa tra Algeria e Tunisia, che si muoverà verso est.

Qui si giocherà la previsione per il maltempo previsto nel periodo Domenica 24 – Martedì 26.

Già nella serata di Sabato, quest’area di bassa pressione sopra citata, andrà a muoversi verso la Tunisia per poi raggiungere il Canale di Sicilia nella giornata di Domenica e, probabilmente, salirà verso il mar Ionio.

Qui incontrerà le acque calde del Mediterraneo che daranno energia al sistema, a sufficienza per aumentare la forza di questa depressione, che andrà ad approfondirsi ulteriormente e di conseguenza aumentare l’instabilità e il maltempo intorno ad esso.

Cosa aspettarci per la Calabria?

In base a come si muoverà questo minimo di basa pressione cambieranno le correnti in arrivo, e con esse anche l’incidenza del maltempo sulla Calabria.

Considerando le previsioni attuali, ci aspettiamo venti da Scirocco (SudEst) e da Levante (Est), che convoglieranno con forza aria umida sulla costa ionica calabrese, dalle quale si origineranno piogge diffuse e anche di moderata/forte intensità vedi fig.3.

Fig. 2 – Mappa dei venti e della pressione rappresentata al suolo – Si vede la bassa pressione delimitata dal “cerchio nero” sulla mappa tra la Sicilia a la costa Tunisina-Libbica.

Fig.3 – Mappa delle piogge previste – accumulo 12 ore – Da questa mappa possiamo osservare quali aree potranno essere soggette a precipitazioni. L’accumulo è segnato in base al colore in riferimento in scala – credit by MC-EMM2 wrf – meteoincalabria.it

 

Le piogge dovrebbero iniziare a cadere già sabato Sera / Domenica notte con l’arrivo delle prime correnti , ma il peggioramento più deciso dovrebbe raggiungerci nella serata di domenica (se il minimo si muoverà verso lo Ionio), per poi avere il picco di attività nel corso della notte e della mattinata di Lunedì 25, e proseguire ancora con ulteriori precipitazioni per tutto lunedì, arrivando a coinvolgere anche la giornata di martedì 26.

Al momento non ci spingiamo oltre, preferiamo attendere ulteriori aggiornamenti, in quanto basterebbero piccole variazioni su questa dinamica prevista, per far evolvere in modo diverso quanto sopra descritto.

Con questo intervento vi invitiamo a prestare attenzione ai prossimi aggiornamenti in cui si potranno avere nuovi elementi per capire cosa aspettarci.

 

Ass. Meteopresila.

Caldo. Maltempo anticiclonico in arrivo.

Una nuova ed intensa ondata di calore si sta muovendo verso la Calabria, la quale manderà i nostri termometri a valori ben oltre la media del periodo.

Scrivere “maltempo” anche se avremo condizioni di sereno non è un errore, è stato scelto in quanto, è associato ad un periodo di oltre 7 giorni con valori che, localmente, potranno raggiungere e anche superare diffusamente i 40°C sulla nostra regione.

Alla luce però di una stagione estiva che si sta rivelando molto calda e secca.

Valori ben oltre la normalità della nostra regione, che invece vederebbe temperature in media di almeno 6°C più basse; specie in questo periodo, dove solitamente viviamo le temperature più alte dell’anno.

Fig.1 – Mappa delle anomalie di temperature rispetto ai valori medi – per la Calabria vediamo una +6°C – Elaborazione by Meteogiornale.it

 

Ma cosa andrà a succedere quindi? – (rapida descrizione della dinamica prevista al livello continentale) –

Brevemente possiamo dirvi che, correnti calde dal nord Africa si stanno spostando nelle ultime ore verso nord, in direzione dell’Italia meridionale e dei Balcani.

Ciò sarà reso possibile dall’innalzamento dall’area tunisino-algerina di un promontorio di alta pressione di matrice sub-tropicale, che, per la presenza di un’area di bassa pressione sul Mediterraneo occidentale (estensione con asse dal Nord Inghilterra alle isole Baleari), viene deviato verso il mediterraneo orientale; una dinamica che (vedi rappresentazione in copertina ) porta l’alta pressione ad essere costretta a trovare sfogo quindi verso est, dove non trova resistenza, ma incontra Italia meridionale.

Elevazione che continuerà successivamente la sua corsa verso nord Est (ricca di aria calda) e raggiungerà anche i Balcani e oltre.

Per mostrarvi l’intensità di questa ondata di calore, e la durata prevista, possiamo mostrarvi la GIF in figura 2 qui di seguito, in cui possiamo vedere dinamicamente come si andrà a muovere la massa di aria calda, che sarà presente sull’Italia meridionale per le prossime 192 ore (fino al 2 agosto).

Fig.2 – Dinamica gif delle masse d’aria prevista sull’Europa – Mappa GFS temperature a 850 hpa – L’Italia è in basso a destra, sommersa dal colore rosso (vedi scala valori in basso)

 

Ulteriore supporto possiamo averlo tramite il grafico qui proposto; una rappresentazione della temperatura della massa d’aria in arrivo, riferita ad una quota di 1500m circa (quota altimetrica di riferimento per queste misurazioni).

La linea Rossa rappresenta la temperature media del periodo, che si va a svilupparsi poco sotto i 20°C; le altre linee sono invece le proiezioni che i modelli matematici prevedono (20 possibili scenari, che se tutti concordano indicano alta possibilità che ciò si avveri), con la linea Bianca che va ad indicare il valore medio di queste proiezioni che saranno a circa +26°C.

Possiamo subito notare quanto le linee siano più alte rispetto al valore medio, con circa 6°C in più e punte anche di +8°C oltre media.

Il tempo lungo il quale andrà a svilupparsi questa dinamica è anch’esso elevato; possiamo contare ad occhio oltre 7 giorni di sopra-media, con poche variazioni, almeno fino a giorno 2 Agosto.

Dal 2 possiamo osservare una diramazione delle varie proiezioni, che ci indicano che da li in poi non abbiamo più certezza sull’andamento previsto (continuerà o meno questa ondata di maltempo ? al momento non si sa! ).

I valori al suolo previsti saranno derivazioni di questi prospetti; potenzialmente abbiamo temperature che supereranno i 35°C per avvicinarsi ai 40°c da Martedì, soprattutto  nelle aree interne, tipo il cosentino o il marchesato crotonese ad esempio.

Concludiamo questo intervento invitandovi a prestare attenzione nelle ore più calde.

 

Ass. Meteopresila

La Sila in uno dei suoi paesaggi primaverili.

Un viaggio tra i boschi della Sila Piccola.

Ci troviamo in questo tour fotografico nei pressi di loc. Tirivolo, un area tra i comuni di Taverna (Cz) , Zagarise (Cz) e Sersale (Cz) a circa 1600m di altezza, dove uno dei nostri associati è andato a godersi questo fantastico paesaggio nel cuore della Sila Piccola.

 

Negli ultimi giorni il caldo ha preso a stanziare sulla Calabria, regalando giornate serene o poco nuvolose; che invogliano a fare gite fuori porta; il beltempo in oltre, ha favorito la crescita della vegetazione che è andata rapidamente a riprendere i suoi spazi dopo il riposo invernale.

C’è da segnalare però la scarsa presenza di acqua, determinata da precipitazioni scarse nel corso dell’anno, e che purtroppo non aumenteranno nei prossimi mesti nel quale sarà presente la stagione estiva.

Ciò fa capire l’esigenza di tutela da dedicare al nostro territorio.

Nelle foto qui di seguito pubblicate è possibile ammirare il paesaggio tardo primaverile che troviamo nel mese di Maggio, tra vegetazione fresca, ruscelli e una pace tipica dell’altopiano silano.

Luoghi così rispecchiano la bellezza della montagna e del nostro altopiano, ricca di natura incontaminata che va protetta ad ogni costo.

 

Foto realizzate da Salvatore Madia.

Razzo cinese in caduta “incontrollata”

Il razzo Lunga Marcia 5/B, di cui tutti parlano in queste ultime ore, è partito il 29 Aprile scorso, è stato  utilizzato dalla Cina per inviare in orbita il primo componente della sua nuova stazione spaziale; ma ora è divenuto spazzatura spaziale in caduta .

 

Quello che sta succedendo ora, è che parte di esso (lo stadio centrale del razzo), una volta arrivato in orbita ha totalmente finito il suo carburante, e non sono stati previsti assetti per farlo rientrare in modo programmato, quindi adesso si trova in caduta verso la Terra senza alcuna possibilità di controllo, il che lo porta a poter colpire ovunque, in caso sopravvivi qualche pezzo di esso.

Al momento il periodo di rientro è previsto : 9 May 2021 03:19:57 UTC, based on TLEs for 8 May 09:36:19 UTC. Uncertainty around +/- 110 minutes.

Qui possiamo esclamare un bel … <<ci risiamo>> ebbene sì, è già capitato solamente l’anno scorso; stessa dinamica, ma con meno clamore mediatico, occupato dalle notizie del Coronavirus.

Qui possiamo vedere cosa successe, rottami sparsi vicino ad un villaggio in Africa Occidentale.

Ma non solo, nel 2018 la prima stazione spaziale cinese, cadde senza possibilità di controllo, mandando nel  panico mezzo pianeta per l’impossibilità di prevedere dove sarebbe caduto (poi cadde nel Pacifico meridionale).

Astronomia; Caduta della Stazione spaziale cinese Tiangong-1.

 

Adesso ci troviamo alle prese con un cilindro da circa 20 Tonnellate in caduta, ma niente panico; le precedenti esperienze e la statistica ci vengono in aiuto, descrivendo una possibilità molto remota che qualche pezzo possa colpire un luogo abitato.

Si parla di una possibilità su 160 milioni di essere colpiti.

<<Vale la pena ribadire che dello stadio centrale rimarrà ben poco dopo il rientro in atmosfera ma delle 21 tonnellate circa, qualcosa può sopravvivere. La probabilità di esser coinvolti è legata innanzitutto alla posizione geografica, dato che le aree sopra i 41.5° di latitudine non sono interessate. Poi dipenderà tutto dal tempo esatto del rientro e quindi dall’area di impatto dei possibili (pochi) detriti Cit Link4universe>>.

Quindi in questo intervento vogliamo far capire che come suggerisce la Protezione Civile, è giusto non tralasciare alcun dettaglio e assumere un atteggiamento responsabile nei confronti di questa situazione, ma facciamolo in modo tranquillo e perché no, anche provando ad informarci e capire cosa stia succedendo, magari scoprirete aspetti interessanti che potrebbero poi appassionarvi.

Non aggiungiamo molto a quanto già scritto dalle tantissime testate; vi lasciamo qui sotto con una immagine in cui vediamo le orbite che si prevede percorrere il razzo nel periodo di tempo indicato come quello probabile per il rientro, pertanto sotto queste linee troviamo le aree che sono potenzialmente interessate.

Buona visione e per qualunque domanda potete contattarci sui nostri social.

*In copertina la foto scattata questa mattina, del razzo ormai visibile da terra, fotografato sui cieli di Roma.

 

Nasa Mars Perseverance. La Diretta all’evento.

Ormai ci siamo, la missione Nasa “Mars 2020 Perseverance” sta per arrivare nella sua fase più critica, l’atterraggio su Marte. Ecco le Dirette!

 

C’è attesa un po’ dappertutto, tra gli scienziati, tra i semplici appassionati di missioni spaziali.

Persino il mitico Empire State Building di New York si è illuminato di rosso per testimoniare l’attesa per le notizie provenienti dallo spazio.

Attorno alle 21.55 italiane di giovedì 18 febbraio 2021 per la missione della Nasa Mars 2020 Perseverance arriverà al momento più critico: l’atterraggio del rover sulla superficie marziana.

Un’operazione complessa che, se dovesse andare a buon fine, segnerà l’avvio di una nuova stagione scientifica con il Pianeta rosso ancora nel ruolo di attore protagonista.

Per maggiori dettagli vi lasciamo i link agli articoli dell’istituto INAF e del giornale Focus, che insieme collaborano per la divulgazione scientifica.

Il touchdown di Perseverance minuto per minuto

 

Molti ci chiedono dove vedere la diretta di questo importante momento, abbiamo deciso quindi di segnalarvi qui i canali dove poter seguire l’evento, sia in lingua Italiana che inglese.


Diretta dal canale YouTube della Nasa


 Diretta da twitch.tv/adrianfartade




Diretta Rai


Diretta Focus, canale 35

Buona Visione

Imminente fase molto fredda, i dettagli per la Calabria.

Mentre l’aria gelida ha già conquistato buona parte dell’Europa orientale, ad ovest avanza la depressione responsabile del maltempo di domani, sabato 13.

La posizione del passaggio del minimo sulla Calabria è di fondamentale importanza, in quanto legato alle precipitazioni e all’ingresso dell’aria fredda.

La previsione è molto complessa a causa della confluenza di masse d’aria di natura opposta. In pratica, domani mentre in quota il minimo andrà a richiamare aria molto umida e ovviamente più mite, negli strati più bassi e prossimi al suolo avanzeranno le correnti fredde artico continentali. Perché nei passati aggiornamenti ho parlato di svantaggio per Sila piccola e relativa presila catanzarese?

Fig.1 – Mappa ore 14: Possiamo vedere in Blu l’aria fredda segnata sulla mappa, invadere l’adriatico e raggiungere l’Italia. – Per la Calabria osserviamo che per le ore 14 circa si prevede che l’aria fredda sia sulla Calabria ionica settentrionale e sul cosentino.

Perché l’aria fredda, più densa e pesante avrà inizialmente molta difficoltà a sorpassare il massiccio della Sila prima di sfondare anche sul catanzarese.

Una attenta conoscenza del territorio aiuta nella previsione.

Fig.2 – Immagine satellitare. Da questa figura possiamo individuare la perturbazione (sul Mar Tirreno al momento) in arrivo, che nelle prossime ore porterà maltempo sulla Calabria, e, successivamente, favorirà il richiamo freddo da nord dell’aria fredda.

Ecco uno dei tanti motivi, oltre a un ricalcolo sulla posizione del minimo, del perché vi invitavo a non seguire le previsioni delle varie app che fino a ieri prevedevano precipitazioni nevose un po’ ovunque.

LA PREVISIONE per la Calabria:

Sabato mattina, tanta nuvolosità e prime precipitazioni del peggioramento specie su Calabria centro settentrionale. Quota neve 1400-1500 si Sila Grande, 1600 su Sila piccola.

Pomeriggio intensificazione delle precipitazioni e inizio del calo della quota neve sul cosentino fin sui 800-1000mt. Quota ancora sui 1600 su Sila piccola e catanzarese.

Fig.3 – Mappa delle precipitazioni previste sull’Italia per la giornata di Sabato 13. In base ai colori in scala, possiamo avere una idea degli accumuli di pioggia nelle 12 ore tra la mattina e la sera di Sabato 13.

Solo in serata sul versante catanzarese inizierebbe a sfondare l’aria fredda con inizio del calo della quota neve, più deciso nella notte quando nonostante il deciso crollo termico partirebbe l’ulteriore incognita precipitazioni in quanto andranno lentamente ad esaurirsi.

Fig.4 – Mappa ore 23: Possiamo vedere in Blu l’aria fredda segnata sulla mappa, avanzare ulteriormente sull’Italia. – Per la Calabria osserviamo anche qui un avanzamento della massa d’aria fredda, che raggiunge la Calabria centrale.

Sul versante catanzarese ci si aspetterebbe comunque imbiancate fin sotto i 1000mt fino a fine precipitazioni. Analizzeremo domani fino a che quota si potranno spingere le imbiancate.

Gelo secco a partire da domenica con fase molto fredda nella giornata di lunedì quando sui versanti nord orientali della Sila (Sila Greca) si potrebbero avere precipitazioni da stau.

Intervento a cura di Domenico Talarico

La nebbia di mare

La lupa di mare o nebbia di mare, un fenomeno molto suggestivo, che solitamente si forma nel periodo tardo invernale o primaverile.

Ciò che vediamo è una fitta nebbia che ricopre la superficie del mare e si butta sulle coste.

Ha uno spessore di 300m circa.

Immagine scattata da Sant’Elia di Catanzaro.

La sua origine è data dall’arrivo di correnti calde e umide, che scorrendo sul mare ancora freddo (<15°C) ne viene condensata l’umidità presente in queste masse d’aria, che entrano in contatto con la superficie e con gli strati d’aria più vicini.

A favorirne in oltre la sua resistenza sulla costa ionica, è la leggera brezza presente, che non riesce a spazzarla via, e piano piano la spinge verso l’entroterra.

Immagine ripresa da Simeri Crichi. Webcam.

Nelle prossime ore il sole andrà a riscaldare l’aria, espandendola di conseguenza, e con essa la nebbia, che aumenterà il suo spessore, ma contestualmente diminuirà la sua densità.

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