I monti principali

E’ qui che la Sila si modella tra morbide pendici boscose intervallate da ampie praterie d’alta quota, dalle quali gli imponenti rilievi sembrano piccole colline; e si possono trovare: Il Piano di Macchialonga che si distende a 1.500 metri di quota contornato dalle avvolgenti cime dei monti Pettinascura di 1.708 metri, la Serra Ripollata di 1.682 metri e il Cozzo del Principe.

A sud del Macchialonga, tra le valli del Neto e del Garga, si eleva il Monte Volpintesta di 1.740 metri che domina sul lago Ariamacina.

Da nord si eleva la dorsale dei monti Altare e Sordillo che separa, con un lungo susseguirsi di foreste secolari tra cui la Fossiata ed il Fallistro, la valli del Trionto e del Mucone.

Nel cuore della Sila Grande, nel comune di Serra Pedace, è posto il complesso del Monte Botte Donato, che rappresenta la massima vetta dell’altopiano con i suoi 1.928 metri.

L’elevata altitudine permette di raggiungere accumuli nevosi notevoli, anche di 3mt se non superiori.
La presenza di impianti di risalita e di quattro piste da sci, in Inverno, il luogo, viene frequentato da turisti provenienti da tutta Italia.

Monte-BotteDonato

 

 

 

 

 

 

 

 

Il panorama offre uno spettacolo unico, che in condizioni particolari,  da la possibilità di osservare anche l’Etna.

Al sud del lago Ampollino si estende infine la Sila Piccola a formare un grande arco convesso che da oriente parte con la Valle del Tacina per chiudere ad ovest con la valle del Savuto.

In questa regione i tipici paesaggi ampi della Sila Grande si alternano ad habitat molto più angusti e tormentati. A sud del lago Ampollino si diparte una catena di rilievi che culmina con il Monte Scorciavuoi di 1.745 metri e prosegue a sud con la dorsale del Monte Gariglione, dove si trova uno dei boschi più antichi della Sila.

Tra le due dorsali si dipana la Valle del Tacina, forse la più bella e integra di tutta la Sila. Tra il Monte Gariglione ed il Monte Femminamorta, di 1.723 metri, s’incunea la Gola del Soleo, così buia e scoscesa da essersi meritata il toponimo di Manca del Diavolo.[1]

I Laghi

 

I LAGHI

 

CECITA O MUCONE (ALT. 1.130 MT.) – SILA GRANDE
In località Vaccarizzo Spezzano della Sila (CS) è possibile ammirare il Lago Cecita.
E’ un lago artificiale che ha una superficie di kmq 13.
E’ stato realizzato nel 1950 – 55 grazie alla presenza di una diga alta 93 m. e lunga 1.270 m.
E’ invaso da 108 milioni circa di metri cubi d’acqua in quanto vi confluiscono tanti fiumi tra cui: Mucone, Vaccarizzi, Cecita. Mediante condotto / galleria 1.14 km, sono alimentate le centrali elettriche di Acri e Bisignano.

 

ARVO (ALT. 1.278 MT.) – SILA GRANDE
Il Lago Arvo si trova in prossimità della località Nocelle di San Giovanni in Fiore (CS).
E’ un lago artificiale con una superficie di kmq 8.
La data di realizzazione risale al 1926-32 grazie alla presenza di una diga alta 27 mt. e lunga 1.280 mt.
I fiumi che confluiscono sono: Arvo, Capalbo, e i torrenti Melillo, Cavaliere, Pugliese e Rovalicchio.
La capacità di questo lago è di 84 milioni circa di metri cubi d’acqua. Questo lago è stato inaugurato da Maria e Umberto di Savoia il 28 Maggio 1932

 

AMPOLLINO

Il lago Ampollino è un lago artificiale realizzato tra il 1916 e il 1927. Alla sua inaugurazione prese parte il Re Vittorio Emanuele III. Questo lago ha una caratteristica particolare, infatti bagna tre diverse provincie, quella di Cosenza, quella di Crotone e quella di Catanzaro.

Fu il primo invaso artificiale ad essere realizzato in Sila; è situato a 1278 m s.l.m e  ha una di Superficie di 5,59 Km2  e  un volume di 0,68 Km3 .

Lo sbarramento è effettuato a valle da una diga curva muraria a gravità ordinaria, lunga 129 mt e alta 29,50 m

 

ARIAMACINA O ALTO NETO (ALT. 1.311 MT.) – SILA GRANDE
In località Ariamacina è possibile ammirare questo lago.
E’ un lago artificiale realizzato nel 1953 -55. Sussidiario del lago Cecita con condotto / galleria.
La diga è lunga 1.170 mt. Ed è invaso da 4 milioni circa di metri cubi d’acqua.

 

 

VOTTURINO (ALT. 1.428 MT.) – SILA GRANDE
Questo lago si trova in località Votturino di Serra Pedace (CS).
E’ un lago artificiale che ha una capacità di circa 5 milioni di metri cubi d’acqua.
E’ stato realizzato nel 1964 -65. Viene usato solo per l’irrigazione della vasta pianura del Garga, del comprensorio Riggio, Sculca, Croce di Magara.

 

ALTO SAVUTO (ALT. 1.260 MT.) – SILA GRANDE
Questo lago è sito in località Povarella di Aprigliano (CS).
E’ un lago artificiale invaso da 1 milione circa di metri cubi d’acqua. La realizzazione di questo lago risale al 1925 – 36. Sussidiario del lago Ampollino mediante il riversamento delle proprie acque con sistema di pompaggio forzato.

 

PASSANTE – SILA PICCOLA

Il lago Passante, più noto come Serbatoio del Passante è un lago calabrese, posto nel cuore della Sila Piccola, nel comune di Taverna, in provincia di Catanzaro.

Il lago è un bacino artificiale, formato attraverso lo sbarramento tramite diga in cemento armato.

Il lago sito nel territorio del Parco nazionale, si trova nelle vicinanza di Villaggio Mancuso, un villaggio turistico della Sila. È facilmente raggiungibile percorrendo la SS 179, statale che porta da Catanzaro sull’altipiano calabrese fino al lago Ampollino.

Profondità massima 63 m,  Superficie 1,9 km² , Volume 0,038 km³

Le specie ittiche presenti sono: trota, carpa, persico reale, cavedano, alborella, savetta, carassio, scardola, anguilla.
Il 22 novembre 2011 è stato portato a termine lo svuotamento del lago per lavori alla diga, comportando la moria di migliaia di pesci, e di fatto l’annullamento di qualsiasi specie ittica.

Temporali

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indice cape-li

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Se CAPE, è l’energia disponibile per la convezione che determina la formazione delle nubi temporalesche(più è alto meglio e più sono probabili temporali), il CIN, è energia che ostacola la convezione (non deve essere nè troppo alto altrimenti fa da tappo ai moti verticali,ne troppo basso,altrimenti spalma l’energia disponibile (Cape).

[learn_more] La definizione è Convection Inibition Index e stabilisce quanta energia deve essere fornita a un moto convettivo affinché esso possa svilupparsi verticalmente, cioè raggiungere la soglia dove essa possa iniziare liberamente. E’ una energia che svolge il ruolo di “tappo” ai moti verticali liberi, e quindi ci da un’indicazione su quanto facilmente essi possono svilupparsi in una determinata area. valori di CIN molto alti, diciamo sopra i 200 J/kg indicano aria molto stabile, alla quale bisogna dare appunto molta energia affinché possa partire la convezione. Valori neutri, attorno a 0 J/kg indicano che gli strati d’aria non si oppongono al moto verticale, che una volta innescato continuerà se le condizioni restano favorevoli. Valori molto bassi indicano infine che l’atmosfera è estremamente propensa a moti verticali, i quali avverranno con maggiore intensità e probabilità. L’energia necessaria può essere ad esempio fornita dalla radiazione solare, che riscaldando gli strati bassi poi genera un profilo verticale instabile, e questo spesso accade nei mesi caldi quando magari durante la notte il profilo è debolmente stabile e poi con il sole diventa velocemente instabile, e i moti verticali aumentano. Attenzione che come per tutti gli indici, esso da solo o anche assieme agli altri non da una certezza deterministica che avverrà un temporale… ma conta soprattutto la situazione dinamica che è presente sul territorio…[/learn_more]

 

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[learn_more caption=”L’indice di Whiting (K)”] analizza la stabilità atmosferica tra le quote di 850 e 500hPa, tralasciando anch’esso però gli strati inferiori dell’atmosfera, quelli a volte determinanti nello sviluppo di temporali, soprattutto quando sono gli scambi diabatici di calore (soleggiamento diurno) a fare da ago della bilancia. La sua formula è piuttosto complessa e ricava il risultato che a noi interessa sottraendo la temperatura a 500hPa da quella a 850hPa e sommando la temperatura di rugiada a 850hPa alla differenza tra la temperatura di rugiada a 700hPa e la temperatura reale a 700hPa. Si ottiene il solito valore, al quale, per affinare ulteriormente il dato, si aggiunge 5 qualora le correnti in media troposfera siano a curvatura ciclonica e/o a componente meridionale, mentre si sottrae 5 laddove le correnti in media troposfera siano a curvatura anticiclonica e/o a componente settentrionale. Dal risultato finale deriva che: K<15 = niente temporali, K tra 20 e 25 = moderato rischio di temporali, K tra 30 e 35 = alto rischio di temporali e K >40 = temporali praticamente sicuri..[/learn_more]

K

 

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[learn_more caption=”TT Valori di riferimento”] < 43 thunderstorm unlikely 44-45 isolated or few thunderstorms 46-47 scattered thunderstorms. 48-49 scattered thunderstorms isolated severe 50-51 Scattered heavy thunderstorms, few severe,isolated tornadoes. 52-55 scattered to numerous heavy thunderstorms few to scattered severe, few tornadoes. > 56 numerous heavy thunderstorms, scattered severe, scattered tornadoes.[/learn_more]

 

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Il contenuto totale di vapore acqueo della colonna d’aria, espresso in mm di acqua; da un’idea di quanta acqua è presente in una determinata zona;

Valori  < a 5mm   indicano poca acqua, valori   > 20mm   indicano molta acqua.

acqua precipitabile

 

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situazione in tempo reale

http://www.lightningmaps.org/realtime?lang=it

http://www.lightningmaps.org/blitzortung/europe/index.php?lang=it

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PARCO NAZIONALE DELLA SILA

parco nazionale 2

Il Parco Nazionale della Sila:

è stato istituito con D.P.R. 14/11/2002 (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.ro 63 del 17/03/2003) e contemporaneamente è stato istituito l’Ente di gestione. Ricomprende i territori già ricadenti nello “Storico” Parco Nazionale della Calabria (1968) che cessa di esistere.

Tutela aree di rilevante interesse ambientale, in Sila piccola, Sila grande e Sila greca, per complessivi 73.695 ettari, in:

  • 21 Comuni
  • 3 Provincie della Regione Calabria.

All’interno del Parco vi si trovano 3 dei 6 bacini artificiali presenti sull’altopiano silano e la sua superficie boschiva è molto ampia, tant’è che fra i Parchi nazionali italiani è quello con la maggior percentuale di superficie boscata, circa l’80% del totale, costituita principalmente da faggete e pinete del tipico pino silano, il Laricio. Ampie sono le vallate che si aprono lungo le dorsali del Parco ove è praticata la pastorizia, con forme di transumanza ed alpeggio che resistono tutt’oggi, e l’agricoltura legata soprattutto alla coltivazione della patata della Sila I.G.P..

La storia del Parco nazionale della Sila ha una storia legislativa lunga quasi un secolo, già nel 1923 si discuteva della:

« …necessità di un parco nazionale in Calabria, che abbia come centro la Sila e si irradi a comprendere le zone che le sono attorno è oggi improrogabile. Non si tratta soltanto di conservare le tracce del primo manto boschivo che ebbe l’Italia, la cosiddetta “Silva”, ma la fauna, la flora e la natura geologica di quel magnifico massiccio dell’Appennino con le linee di paesaggio che non hanno eguali al mondo… »
(Antonino Anile, deputato calabrese, disegno di legge per l’Istituzione di un parco nazionale in Sila, 1923)

Purtroppo il disegno di legge, a differenza degli altri due D.L. che erano riusciti a portare all’istituzione del Parco nazionale del Gran Paradiso e di quello dell’Abruzzo, non riuscì a completare il suo iter, finendo per decadere. Le necessità dell’istituzione di un parco nazionale erano poggiate sulla difficile situazione che le foreste silane vivano sin dalla fine del 1700, devastate a più riprese da atti di usurpazione delle aree demaniali perpetrate da privati, pronti a disboscare le terre per metterle a coltura.

Tutto ciò generò un pesante conflitto sociale che spesso sfociava in atti incendiari verso lo stesso bosco, ritenuto esso stesso “ladro di terra” da parte dei contadini e pastori, atti dolosi così gravi da far intervenire il governo centrale che inviò in varie occasioni funzionari statali per prendere atto e visione dei danni perpetrati al bosco e per mitigare le tensioni sociali. Anche se in realtà forme di avversione da parte di agricoltori e contadini ed in particolare da parte di gruppi di ordini religiosi differenti, avvennero già dal 1200 quando monaci dell’ordine basiliano si sentirono depredati dai monaci florensi ai quali furono donati ampi territori silani.

Grosse opere di disboscamento avvennero poi ad inizio secolo scorso da parte di grandi industrie boschive straniere, che fecero risaltare anche nelle alte sfere politiche il problema della salvaguardia delle foreste silane: questo momento è ritenuto l’inizio simbolico della pratica istituzionale del Parco della Sila.

Previsioni di dopodomani

Sabato 04 Marzo 2017.

 

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Le previsioni presenti in questo sito sono fatte da puri appassionati. L’Ass. Meteopresila non si assume alcuna responsabilità riguardo eventuali danni derivati da informazioni errate.

 

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Il Graupel.

In questo periodo di Alta pressione, dove tutto è quasi tranquillo (tolto alcuni banchi di nebbia e qualche nuvola di passaggio), possiamo approfittarne per descrivere  un evento meteorologico tipico dei periodi invernali, che ha causato stupore nella partita di champions league di ieri sera ad Istanbul.
Stiamo parlando del Graupel (anche chiamato snow pellets o neve tonda),  oggi  tanto nominato in molti quotidiani e siti sportivi. Questa precipitazione si osserva abitualmente quando la temperatura è leggermente superiore a 0 °C, oppure, quando ci sono degli strati d’aria un po’ più caldi lungo il tragitto che compie la neve per arrivare al suolo ; infatti, si trovano  spesso quando una precipitazione inizia con la pioggia e poi successivamente, con il calare della temperatura  “gira” in neve.
Questo Graupel in pratica (cercando di sintetizzare), non è altro che una via di mezzo tra la neve e la grandine, ma essenzialmente non è nessuna delle due tipologie ;  è un tipo di precipitazione che si verifica quando i fiocchi di neve, durante  la loro caduta, tendono a sciogliersi per via dell’incontro con uno strato d’aria (come dicevamo sopra) un po’ più calda, ma sempre vicino allo 0°. I fiocchi di neve, non sciogliendosi completamente in questo ambiente,  si “arrotolano” su loro stessi e formano delle palline morbide,  tra l’altro, la “neve” , in questa forma, si può aggregare con delle gocce di acqua molto fredde (ma non congelate) che si  trovano il quello spazio, e che si condensano sui fiocchi.

Si possono formare così  delle palle di 2-5 mm di ghiaccio brinato.

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Il termine “Graupel” deriva dal tedesco e significa “pioggia ghiacciata” o “grandine leggera”.
Ieri sera ad Istanbul c’era una situazione simile, con temperature  lungo la colonna degli strati d’aria ancora non perfettamente stabili sullo 0°C, che con l’arrivo delle precipitazioni, a fatto si che si sia  assistito in diretta ad un fenomeno che possiamo definire molto curioso.

 

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[Riproponiamo un’immagine dell’evento di ieri sera, da notare in quanto tempo si è coperto il campo erboso]

Data Articolo: 11/12/2013

Ondata mal tempo 30 Novembre 2013

Ormai è certo che nel prossimo weekend i settori ionici Calabria, saranno flagellati da una intensa ondata di maltempo, con piogge battenti, rovesci e temporali, localmente anche di moderata e forte intensità, capaci di scaricare abbondanti apporti pluviometrici lungo il versante orientali.

Tutto per colpa dell’ennesimo sbilanciamento, a nord delle Alpi, dell’alta pressione delle Azzorre, che nel corso del weekend distenderà il proprio baricentro principale sopra i territori dell’Europa centrale.

 

Breve analisi

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[Immagine 500hpa]

Con questo particolare dislocamento, il promontorio anticiclonico azzorriano lascerà attiva sul bacino centrale del mar Mediterraneo la latente circolazione depressionaria, evoluta in “CUT-OFF”, colma di aria molto fredda, artico marittima “continentalizzata” nella media e alta troposfera.

Fra le giornate di sabato e di domenica la circolazione depressionaria, spingendosi a latitudini ancora più meridionali, verrà bordata lungo il suo lato più meridionale dal passaggio del ramo principale del “getto sub-tropicale”, che scorrendo sopra l’entroterra algerino e quello libico imprimerà su di esso una notevole avvezione di vorticità positiva, che lo alimenterà approfondendolo ulteriormente nel tratto di mare antistante le coste algerine e tunisine.

Rinvigorendosi, l’area depressionaria in questione e mantenendo questo posizionamento, attiverà un flusso d’aria mite e molto umida, dapprima da Est ed E-SE, che ammasserà tanta umidità lungo il versante orientale, favorendo cosi lo sviluppo di nuvoloni carichi di pioggia, capaci di dare la stura a precipitazioni piuttosto persistenti che investiranno tutta l’area ionica calabrese, dal reggino ionico al cosentino.

 

Temperature e venti a 850hpa, e precipitazioni previste

[immagine che ritrae la temperatura delle masse d’aria a 850hpa (1400m circa), le correnti e le precipitazioni previste a sinistra]

Si rischia in somma, di una degenerazione della suddetta circolazione depressionaria, in un vero e proprio ciclone extratropicale mediterraneo, capace di convogliare burrascosi venti di scirocco che oltre a causare intense mareggiate sulle coste esposte, rischiano di apportare ingenti carichi precipitativi sui settori ionici della Calabria.

Se tale quadro “configurativo” dovrebbe concretizzarsi, l’ondata di maltempo che da domenica comincerà ad abbattersi lungo tutto il settore ionico, potrebbe essere davvero intensa.

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[venti previsti al suolo]

Ma oltre alle piogge battenti e ai temporali la forte ondata di maltempo sarà accompagnata anche da forti venti sciroccali che nella giornata di domenica si dipaneranno in tutto il mar Ionio, con la successiva attivazione di venti di burrasca forza 7-8, da SE e S-SE, che solleveranno un moto ondoso davvero imponente generando ondate di “mare vivo” che supereranno anche i 3.0-4.0 metri di altezza. Le mareggiate che s’innescheranno potrebbero causare danni e disagi nei tratti di costa interessati.

Insomma sta per abbattersi un evento molto particolare che sicuramente risulterà introvabile su tutti gli archivi cartografici degli ultimi anni della storia del Mediterraneo, noi naturalmente cercheremo di informarvi su ogni dettaglio di questa evoluzione, cercando di rimanere con i piedi per terra per quanto riguarda l’allerta meteo che sicuramente non sono di nostra competenza, ma cercando solo di informare e far capire alla gente di ciò che potrebbe accadere con la speranza che la notizia rimbalzi tra le scrivanie di enti più competenti, in modo da iniziare a prendere dei seri provvedimenti al fine di evitate, su un territorio già duramente colpito e in evidente stato di degrado, episodi disastrosi capaci di arrecare seri danni agli abitanti dei singoli paesi.

Lunedì 25 novembre 2013

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Domenica 24 novembre 2013 – Tempo instabile e perturbato in tutta la regione, con precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio, o temporale sui settori tirrenici; le precipitazioni saranno più probabili nella seconda parte della giornata, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati, nel resto del territorio.
Temperature: senza variazioni di rilievo. Venti: forti dai quadranti occidentali localmente sui settori ionici della Regione.

 

Sabato 14 settembre 2013

Sabato 14 settembre 2013 – Condizioni sempre piu’ stabili su gran parte della regione!! Persisterà della residua nuvolosità sui settori tirrenici durante la prima parte della giornata, in dissolvimento nel pomeriggio garantendo una maggiore stabilità specie tra pomeriggio e sera. Temperature: stazionarie le minime, massime in lieve rialzo. Venti moderati di provenienza settentrionale.

Speciale epifania

Immagine

Speciale epifania – Un vasto campo d’alta pressione che si estende dall’oceano Atlantico fino al cuore dell’Europa porterà i suoi massimi tra la penisola iberica e la Francia,interessando anche la nostra penisola con il suo bordo più orientale,questa sua posizione determinerà dapprima ad un aumento termico nelle giornate del 4 e del 5 gennaio, poi nella seconda parte del 5 le correnti inizieranno a ruotare da nord-nord-est a causa dell’arrivo di un nucleo freddo sulla penisola balcanica e sull’Egeo interessando parzialmente le regioni meridionali italiane con forti venti e qualche piovasco ,ma soprattutto con un sensibile calo delle temperature.

Venerdì 4 Gennaio:Bello al mattino,nubi dal pomeriggio,ma senza precipitazioni di rilievo,massime in leggero aumento,minime stazionarie.venti da ovest-nord-ovest.

Sabato 5 Gennaio:Bello al mattino,dal pomeriggio e nubi in aumento specialmente sulle zone grecaniche e sui rilievi a causa della rotazione e rinforzo dei venti dai quadranti settentrionali,con locali piogge e nevicate oltre i 1000metri comunque di debole intensità.Temperature massime e minime in calo.La sensazione di freddo sarà accentuata dall’intensità del vento specie nelle ore notturne.

Domenica 6 Gennaio:al mattino ancora qualche nube ,ma senza fenomeni,giornata fredda e ventosa soprattutto al mattino.Temperature stazionarie.

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