Il promontorio di Monte Poro ricade nel settore centro-meridionale dell’ACP e rappresenta un rilievo isolato che si erge sul versante tirrenico fino ad un’altitudine di 710 m s.l.m.

Il rilievo è delimitato dalla penisola di Capo Vaticano ad ovest e dalla valle del fiume Mesima ad est ed è caratterizzato da valli profondamente incise che sfociano per la quasi totalità sulla costa; nell’area si hanno inoltre frequenti fenomeni franosi di vario tipo, in prevalenza scorrimenti rotazionali e crolli, lungo i versanti acclivi delle scarpate di faglia principali, alte fino a 400-500 m s.l.m. (Sorriso-Valvo et Al., 2000-2006).

Dal punto di vista strettamente geologico l’area di Monte Poro è composta da depositi neogenici, che consistono in sedimenti silicoclastici-carbonatici, poggianti in discordanza su un basamento cristallino (caratterizzato essenzialmente da rocce di natura granitoide e gneissica) di età ercinica, a paleotopografia spesso articolata (Rao et Al., 2007).

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Schema geologico dell’area di Monte Poro (Gramigna et Al., 2008).

Cattura2

Mappa fisica Calabria centrale

La successione sedimentaria di età tardo-miocenica (dal Tortoniano superiore al Messiniano inferiore) dell’area di Monte Poro è caratterizzata da 4 principali unità deposizionali (Gramigna et Al., 2008):

  • L’unità deposizionale basale è rappresentata da argille grigio scure, interpretate come depositi lagunari e da arenarie debolmente cementate di colore grigio chiaro, interpretate come depositi deltizi tidali.
  • La seconda unità deposizionale è caratterizzata da arenarie fossilifere debolmente cementate di colore grigio; i fossili presenti sono rappresentati principalmente da: Echinidi, Bivalvi e Gasteropodi.
  • La terza unità deposizionale è caratterizzata da calcareniti cementate di colore da giallo a marrone chiaro, note in letteratura come “Sabbie gialle a heterostegina”. Tale unità presenta uno stile deposizionale e un contenuto fossilifero molto simili all’unità precedentemente descritta.
  • La quarta e ultima unità deposizionale, che chiude la successione, è caratterizzata da marne emipelagiche sottilmente stratificate, caratteristiche di ambiente marino profondo, note in letteratura come “Marne ad orbulina”.

Dott. Montesani Matteo.

NOTE BIBLIOGRAFICHE

  • Rao A., Gramigna P. e Neri C. «Aspetti Sedimentologici e bio-stratigrafici della sezione neogenica di Piscopio nell’area di Monte Poro, Vibo Valentia (Calabria).» Geologica Romana 40 (2007): 147-161.
  • Gramigna P., Morsilli M., Russo F. «Facies changes in siliciclastic-carbonate depositional environments of the M.te Poro area (Upper Miocene, Southern Calabria).» Rendiconti online Soc. Geol. It. 2 (2008): 93-96.
  • Sorriso-Valvo G.M., Iovine G., Coscarelli R., Terranova O., Bodini A., Torri D. «Pericolosità legata ai fenomeni di intensa erosione idrica areale e lineare.» Programma Operativo Regionale (POR), 2000-2006.

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