In questa lunga permanenza nei nostri ambienti domestici, può risultare interessante conoscere un fenomeno di forte interesse nel mondo dell’ingegneria e non solo.

In questo articolo andremo a parlare di qualità dell’aria negli ambienti indoor.

L’espressione “ambiente indoor” definisce gli ambienti confinati adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto, quindi tutti quegli ambienti che costituiscono, da 50 anni, gli ambienti maggiormente vissuti dall’uomo nella sua quotidianità, con una media del 60% del tempo giornaliero.

In questa definizione rientrano, dunque, le abitazioni, gli uffici pubblici e privati, gli ospedali, le strutture ricreative (ristoranti, negozi, strutture sportive) e mezzi di trasporto pubblico e privato. Ognuna di queste tipologie ha requisiti specifici al fine di poter garantire le migliori condizioni igieniche.

Al fine di poter ottenere dei valori di riferimento, dal 2001 e poi con successivi aggiornamenti, sono state definite le “Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati” dal Ministero della Salute ed è stato introdotto il termine IAQ (Indoor Air Quality), utile a definire analiticamente le condizioni in base agli ambienti.

 

Conoscere la qualità dell’aria presente nei locali e poter attuare misure di correzione di parametri specifici è di importanza fondamentale.

Basti pensare ad esempio agli ambienti ospedalieri, come ad esempio una sala operatoria, dove, mediante specifici controlli, l’aria all’interno può essere filtrata e pulita per azzerare il rischio di contagio da virus o batteri, può essere controllata la temperatura e l’umidità per poter garantire un ambiente favorevole al lavoro, senza conseguenze sia per operatori che per pazienti.

Oppure si può pensare ai musei, dove è rigoroso il vincolo di temperatura ed umidità, al fine di preservare la durata delle tele, soprattutto quelle dipinte ad olio.

O nelle nostre semplici case, dove spesso si rischia la formazione di muffa o altri batteri nocivi alla nostra salute, dovute a condizioni termoigrometriche sfavorevoli per gli ambienti.

 

Le sorgenti dell’inquinamento indoor sono numerose.

Innanzitutto l’ambiente outdoor, quello esterno, influenza in modo significativo l’aria nelle nostre stanze. Nelle zone particolarmente interessate dall’inquinamento atmosferico si denotano valori di deposito di sostanze nocive negli ambienti molto importanti. Si distinguono poi varie tipologie di fonti che influenzano l’aria interna:

 

 

  • Inquinanti Chimici

    Sono tutte le tipologie derivanti da reazioni chimiche usate quotidianamente, ad esempio gli ossidi di azoto, biossidi di zolfo o monossido di carbonio (derivanti da una combustione senza scarico esterno, come cucine, stufe, caldaie o radiatori), oppure amianto, benzene e formaldeide (derivanti da materiali da costruzione, adesivi o vernici), o più comunemente da fumo da camino, collegamenti a gpl o metano mal posti e per ultimo, e forse più noto, il fumo di sigaretta.

  • Inquinanti Fisici

    Derivano da fenomeni naturali che possono, in determinati casi, influire in modo concreto e pericolo al malessere all’interno di un’ambiente. Il più noto è l’inquinamento da Radon, gas radioattivo naturalmente presente in concentrazioni nei terreni e che ha, tra le sue proprietà, la forte volatilità negli ambienti.

  • Inquinanti di origine microbiologica

    Sono tutti gli inquinanti di origine biologica, quali la polvere, i servizi degli edifici e la presenza degli occupanti (uomo e animali) che possono fungere da vettori trasportatori di batteri, virus, allergeni e affini. Si pensi alle muffe che si creano negli angoli delle case, interessati da forti sbalzi termici o alle forti reazioni allergiche dovute alle polveri. Questo è l’aspetto più importante in questo periodo, dove il contagio da Coronavirus, che usa come vettore la saliva o le goccioline da respiro, rende fondamentale il controllo degli ambienti, al fine di poter ridurre il rischio, soprattutto negli ambienti ospedalieri

Alla luce di quanto spiegato, risulta evidente quanto sia importante, sia in fase progettuale che nella vita quotidiana, un’attenzione particolare a questo fenomeno.

Abbiamo oggi a disposizione tantissimi strumenti utili per analizzare e correggere il fenomeno, tra i quali la costruzione di sistemi a ventilazione meccanica controllata, centraline per il controllo della temperatura, dell’umidità e perfino di concentrazioni di agenti inquinanti nelle stanze.

Tutti questi sistemi sono studiati e valutati per garantire un ricambio/ricircolo di aria utile per rimanere in alcuni valori specifici.

Nella vita giornaliera ci basti pensare ai filtri presenti all’interno dei nostri climatizzatori, o alle cappe nelle nostre cucine, entrambi sistemi che possono aiutare tanto ai fini della qualità ambientale.

La qualità dell’aria indoor è un argomento molto complesso, che merita piena attenzione per poter garantire risultati ottimali per la nostra salute e per l’ambiente.

Speriamo che quest’articolo, che abbiamo cercato di semplificare nella sua completezza, possa stimolare un po’ di curiosità e attenzione su un tema molto interessante, soprattutto alla luce del nostro lungo periodo in casa.

 

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